Le motivazioni che inducono le persone ad intrapredere un viaggio sono molteplici e fino a qualche anno fa erano prevalentemente incentrate sul luogo da visitare (DOVE) per esempio il Colosseo a Roma oppure Milano e il suo Duomo gotico. O anche riposare e godersi il mare cristallino di spiagge esotiche oppure raggiungere capitali straniere per conoscere architetture e opere d’arte. A tutto questo si sono aggiunte altre motivazioni che inducono a intraprendere un viaggio: le relazioni che si possono stabilire con i residenti, (COSA FARE) le emozioni che si possono vivere svolgendo attività uniche e ognuno sceglie di intarprendere il proprio viaggio in base alle proprie passioni, a interessi personali precisi nell’ottica del FARE ovvero di diventare parte attiva della propria vacanza. Uno slogan recita “mettere le mani in pasta”, ed è proprio questo il senso, diventare protagonisti

Ecco perché il turismo esperienziale si sta affermando sempre di più e, soprattutto nel periodo post Covid, sono sempre di più i viaggiatori, curiosi e appassionati, che richiedono di svolgere attività con i locals, desiderano scoprire i segreti della gastronomia oppure lasciarsi coinvolgere in attività artigianali e tradizioni locali. Si afferma sempre di più il desiderio di stabilire una relazione umana.

In questo contesto sono sicuramente privilegiati le aree meno battute dal turismo di massa: luoghi affascinanti e sorprendenti, le zone rurali più genuine dove si praticano ancora tecniche agricole tradizionali, i piccoli borghi dove è possibile vivere antichi riti e feste religiose e pagane e degustare una gastronomia unica che fa uso di prodotti locali. Qui, con i residenti, è possibile partecipare ad esperienze uniche ed emozionanti che sicuramente lasceranno impresse nella memoria ricordi indelebili perché costruite sul rapporto umano. Solo i locals conoscono i segreti del territorio, sono spontanei, senza filtri e solo con loro si potrà vivere una esperienza autentica. Tutto questo nell’ottica di una vera sostenibilità ambientale, sociale ed economica.

Agli operatori esperienziali resta il compito di costruire una rete di collaboratori coinvolgendo tutti gli attori locali, dagli enti pubblici ai soggetti privati, dai fornitori alle associazioni, e progettare esperienze autentiche, ma allo stesso tempo flessibili e adattabili ad ogni tipo di fruitore. Indispensabile, a mio avviso, avere capacità relazionali, saper lavorare in squadra, avere esperienze pregresse e non improvvisare anzi, al contrario, formarsi e informarsi seguendo studi e statistiche di un turismo che cambia e si evolve continuamente.

Il progetto SiciliaEcogastronomica nasce anche da questa idea e le esperienze che vengono proposte sono sempre legate al territorio, sono uniche ed irripetibili e soprattutto sono condotte con i locals, gente generosa e ospitale come solo i siciliani sanno essere.

Per rimanere sempre aggiornati basta seguire il sito www.siciliascogastronomica.com e scegliere l’esperienza in base ai propri interessi (natura, tradizioni e cultura, gastronomia, archeologia e vela) oppure seguirci sui social Instagram e Facebook. Un invito ad iscriversi alla newsletter.